Matilde Poggi, presidente uscente della Confédération Européenne des Vignerons Indépendants ed ex presidente FIVI, potremmo definirla l’acqua cheta dell’enologia italiana per il suo carattere riservato, ma determinato nella difesa del territorio e dell’ambiente, i valori che segnano la sua produzione. I suoi vini non sono mai polposi o immediati, ma piuttosto eleganti, floreali, intriganti e sinceri, capaci di raccontare con onestà la terra da cui nascono. Ecco a primeggiare il Bardolino 2024, gli agrumi e le spezie per il rosa Rodon 24, profondità minerale per il Traccia di Bianco 2023.